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::Baglio Baronale a Aliminusa » Storia

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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Il Baglio di Aliminusa

Il Baglio di Aliminusa




Nel territorio siciliano, il baglio (dall’arabo "edificio con cortile" , bagghiu, nel gergo siciliano) è una fattoria fortificata con ampio cortile.
Il Baglio Baronale di Alimusa è una costruzione seicentesca al centro del paese. Fu la residenza dei Conti Luna durante la dominazione spagnola e in seguito di altre famiglie fino al 1812 anno in cui ci fu l'abolizione dei diritti feudali. Da residenza dei signori di Alia divenne ben presto un importante centro aziendale e struttura di controllo del territorio.
Il palazzo baronale ha pianta rettangolare ed era funzionalmente diviso in elevazione; al piano terra le parti laterali servivano una per l'abitazione della servitù, l'altra ospitava i granai e le stalle, nella parte posteriore vi è la foresteria e un giardino con un pozzo di acqua potabile. Al primo piano vi era la residenza del barone.
L'accesso dall'esterno era assicurato da un andito chiuso da un portone, ingresso che immetteva in un atrio a forma di U che circondava il palazzo.
Accanto all'ingresso si trovavano i locali destinati ai "campieri ", uomini che controllavano il lavoro dei contadini nelle campagne e che svolgevano altresì le funzioni di guardie del palazzo.
Sul lato sinistro dell'atrio furono costruiti, in epoca successiva alla realizzazione del palazzo baronale, i magazzini destinati alla conservazione dei cereali;
Nell'angolo nord - est del cortile fu costruita la chiesa, edificio questo che aveva due ingressi, uno dall'interno dell'atrio riservato ai Baroni e uno all'esterno in linea con il portone d'ingresso del baglio nell'attuale Via Rimembranze;
Sul lato destro dell'atrio vi erano sistemate le scuderie e sempre sul lato destro in posizione più arretrata rispetto all'accesso del baglio vi era l'ingresso principale, con la scala di accesso al piano nobile.
La scala, costituita da tredici gradini monoblocco immetteva direttamente in un gran salone di ingresso (oggi diviso in più ambienti), pavimentato allora con grandi mattoni esagonali e piccoli mattoni quadrati in cotto.
Nel corpo centrale furono costruiti due torrioni evidentemente per meglio organizzare la difesa del palazzo.
La struttura centrale non ha subito modificazioni esterne, mentre la divisione interna, e le rifiniture hanno subito delle trasformazioni così come sono stati modificati gli edifici attorno soprattutto modificando e ingrandendo le aperture esterne originarie con delle saracinesche che indubbiamente contribuiscono a deturpare tutto l'ambiente dell'atrio interno.
Sono stati inoltre costruiti degli edifici in epoca successiva e abbastanza recentemente che hanno frazionato quest'atrio in tre parti, atrio oggi totalmente escluso all'uso da parte della cittadinanza.
La nascita del baglio coincide con il fenomeno "colonizzatore" di vaste aree interne, abbandonate ed incolte, della Sicilia, da parte dei nobili locali (i "baroni"), tra il Cinquecento e il Settecento. La Spagna, che all'epoca dominava in Sicilia, necessitando di grandi quantità di cereali, aveva stabilito la concessione di una "licenza di ripopolamento" (la "Licentia Populandi"), tramite la quale i nobili siciliani arrivarono a fondare persino dei veri e propri villaggi nei dintorni della costruzione originaria (le cosidddette "città di fondazione").
Il baglio è l'espressione di un'organizzazione geo-economica legata al feudo o al latifondo, e quindi alla grande proprietà terriera che alimentava le rendite delle classi aristocratiche e della borghesia.
Il baglio era una grande azienda agricola abitata, oltre che dagli stessi proprietari terrieri, anche dei contadini che vi lavoravano tutto l'anno o stagionalmente. Era quindi dotato di numerosi alloggi, ma anche di stalle e depositi per i raccolti.
Ancor oggi nella Sicilia , nelle zone di tradizionale uso agricolo, è possibile incontrare tali costruzioni di notevole volume ed estensione per lo più in abbandono ma a volte restaurate e riutilizzate come aziende agrituristiche.
Lo schema tipico del baglio comprendeva una costruzione dal carattere introspettivo, vale a dire chiusa all'esterno e con le aperture tutte rivolte all'interno della corte. Le mura perimetrali, senza aperture, facevano da protezione contro intrusi e malintenzionati, permettendo anche una difesa eventuale contro assalti di nemici. Una portone d'ingresso permetteva l'accesso al grande cortile anche alle carrozze e ai carriaggi da trasporto. In genere una parte dell'edificio a scopo abitativo aveva uno o più piani alti nei quali abitava il "padrone" e la sua famiglia. I piani bassi erano destinati ai contadini e al deposito delle provviste. All'interno del cortile erano anche le stalle. Altri locali servivano per il deposito degli attrezzi da lavoro e come ricovero delle carrozze padronali.
I bagli sorgono quasi sistematicamente in prossimità di sorgenti d'acqua ed in posizioni dominanti, da dove è facile controllare il territorio, ed hanno un aspetto esteriore di luoghi fortificati, con poche piccole finestre esterne in legno, munite di inferriate.



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